Il 20, 21 e 22 giugno 2019 si è tenuta a Rimini l’ottava edizione del Web Marketing Festival, il più grande evento sull’innovazione digitale e sociale. I riflettori erano ovviamente puntati su relatori e ospiti, ma soprattutto su Cosmano Lombardo, creatore e ideatore del Web Marketing Festival, nonché brillante Chairman.
Abbiamo approfittato dell’occasione e siamo andati a conoscerlo da vicino per farci raccontare cosa si cela dietro l’organizzazione di un evento così grande e la filosofia che lo contraddistingue.
Non è la prima volta che lo incontriamo così da vicino
Alcune edizioni fa era stato intercettato da un’altra generazione di MARKETERs che lo avevano intervistato quando ancora la location di Rimini era solo la casa vacanze del Web Marketing Festival.
Consapevoli di questo precedente, ci siamo divertiti a dare all’intervista una prospettiva nuova.
Curiosi di sapere cosa ci siamo detti?
Ciao Cosmano, ben ritrovato! Spiegheresti ai nostri lettori come è nata quest’idea del Festival e come si è evoluta nel corso degli anni?
Il Web Marketing Festival nasce circa 7 anni fa ma in realtà, pensandoci bene, anche molto prima; perché già nel 2007 avevamo avviato in Italia un percorso di condivisione di idee e conoscenza. La prima edizione la organizzammo a Pizzo Calabro ed eravamo in 13 persone. Poi, anno dopo anno, abbiamo continuato questo percorso di formazione mettendo in piedi la nostra realtà. Nel 2011 ci venne in mente l’idea di creare un evento che potesse mettere insieme tutti gli appassionati del mondo dell’innovazione, provando ad abbinare più saperi e più mondi. E oggi eccoci qua!
Quali sono i 3 obiettivi del Web Marketing Festival?
Guarda, possiamo riassumerli in un solo grande concetto: il Festival è un acceleratore di formazione, educazione e cultura all’interno dell’innovazione digitale e sociale.
Tu che l’hai visto nascere e lo conosci meglio di chiunque, sapresti dirci qual è il punto di forza che nessun altro evento del genere può vantare?
Sicuramente un aspetto centrale è la co-costruzione con i partecipanti. Mi spiego meglio: mi riferisco agli appassionati che inviano le loro idee. Non siamo solo noi a realizzare questo evento ma tutti, a partire dai relatori, aziende, sponsor, speaker e staff. Si può dire che il WMF sia il Festival di tutti.
Secondo te com’era il mondo del marketing prima che nascesse questo progetto?
Il mondo del marketing ha avuto un’evoluzione strana, nel senso che all’inizio, purtroppo, ci sono state delle guerre strategiche fra le varie aziende; una grande concorrenza. Ciò che stiamo provando a fare, non solo per il mondo del marketing ma anche per quello dell’innovazione, è di unire tutti. Creare un contenitore che possa racchiudere chi può fare la differenza, mettendo da parte altre correnti di pensiero.
Di che cosa ti occupavi prima di iniziare questa grande avventura?
Prima mi occupavo di cooperazione allo sviluppo. Mi sono sempre prodigato per il mondo della formazione fin da quando ero più giovane. Ho lavorato all’Università di Bologna, e ho avuto esperienze alla FAO e al Ministero degli Affari Esteri.
Qual è stata la sfida più difficile per far crescere il Festival?
Ce n’è stata sicuramente più di una: in primis la resistenza alle istituzioni, perché per fare innovazione è necessario rompere gli schemi, e quando ti interfacci con le Istituzioni, per definizione, ci sono degli schemi rigidi. La sfida è far capire alle Istituzioni che la rottura degli schemi vuol dire progresso e non necessariamente rivoluzione. In secundis, provare a mixare le conoscenze. Mescolare i saperi è il segreto per migliorare l’uomo e le imprese. Terzo e ultimo aspetto, il fatto di abbinare più temi sociali a temi tecnologici.
Qual è stata la novità di quest’anno che ti ha reso più entusiasta?
Il panel sull’innovazione sociale con Saviano e Lucano. Anche se sono stati due momenti separati, penso che sia stata la novità più forte in termini di resa e percezione da parte del pubblico.
Che cosa può offrire un evento come questo a uno studente o neolaureato?
Ci sono più possibilità: innanzitutto c’è la formazione.
Inoltre, durante i tre giorni abbiamo creato un’area di incontro fra domanda e offerta sulle professioni, dove era possibile fare dei colloqui.
Ah, e non dimenticatevi l’ispirazione! Perché lasciarsi ispirare significa lasciarsi contaminare non solo da chi ha già avuto esperienze positive ma anche da chi ha avuto esperienze negative, poiché il miglior insegnamento proviene proprio dagli errori.
Grazie Cosmano, faremo di certo tesoro dei tuoi consigli!
Un ringraziamento speciale a Cosmano Lombardo, che ci ha permesso di raccontare ancora una volta quale magnifico incubatore possa essere il Festival. Ci diamo appuntamento al prossimo anno, sempre a Rimini, sempre al Web Marketing Festival. Ci permettiamo anche di lanciare l’hashtag ufficiale #wmf20, ormai siamo di casa.
Continua a seguirci sui social per tutte le prossime novità e tieni d’occhio This MARKETERs Life per le interviste ai relatori del WMF19.
Intervista a cura di Marco Restifo.