Corso “Social Media Amore Mio” con Rudy Bandiera

Perché i social network sono tanto importanti oggigiorno? A spiegarcelo è stato Rudy Bandiera, docente del nostro Club per il corso dal nome “Social Media Amore Mio”. I social network sono ormai al centro delle relazioni e delle conversazioni tra individui, e in queste le imprese devono riuscire ad entrare se hanno qualcosa da raccontare e se vogliono che qualcuno dialoghi con loro. Devono comportarsi come degli individui.

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“L’opportunità sta dove c’è il cazzeggio”

La frase iniziale prometteva bene, l’attenzione di tutti i presenti è stata catturata fin da subito, la spigliatezza e il linguaggio diretto di Rudy Bandiera ci hanno ipnotizzato come il suono del flauto con i topi del pifferaio magico.

Non c’era tempo da perdere, 3 ore di corso erano il minimo indispensabile per provare amore vero per i Social Media. Fin da subito il nostro ospite ci ha fornito una visione ben definita della situazione che viviamo oggi. I Social Media stanno modificando il nostro modo di pensare e di comunicare: per esprimere i nostri pensieri, sentimenti, pasti o bisogni fisiologici abbiamo questo bisogno convulsivo di condividerli con il resto del mondo.
Come?
Con i Social.
Il primo argomento trattato sono le relazioni che sono la base del mondo dei social, e i social che sono al centro delle relazioni; ma ciò che sta più cambiando è il concetto di competizione che sta scemando verso la collaborazione, e l’attenzione diventa il vero valore.

Il secondo argomento trattato è l’Inbound Marketing.
Con questa espressione vengono indicate tutte quelle attività volte ad attrarre i clienti; mentre “Outbound” si riferisce alle promozioni che mirano a trovare i clienti.
Per fare in modo che gli altri ti conoscano, tre fattori sono essenziali: un’IMMAGINE che ti rappresenti, un’IDENTITÀ che riesca a renderti riconoscibile e definibile al pubblico e una REPUTAZIONE data da una forte identità.

Se volete saperne di più su questo argomento, leggi l’articolo della nostra rubrica MarkeTerms

Per l’Inbound il contenuto è tutto, infatti come si suol dire “il contenuto è il re”.
Esiste un insieme di regole denominato netiquette che si potrebbe tradurre in “Galateo della rete”; consiste nel conservare le risorse della Rete e nel rispettare gli altri, e collaborare con loro. Sono state citate le 5 regole che secondo Rudy sono le principali per capire cosa fare o non fare on-line, e come muoversi:

  • Ogni 5 cose che dici fa che 4 siano divertenti
  • Più hai seguito più hai detrattori
  • La fusione digital-real-life è la pubblicità del futuro
  • L’efficacia di un’azione dipende sempre dalla fatica che richiede la stessa. Più fai fatica più quello che fai è interessante.
  • L’ironia, sui social media, spesso non viene percepita.

 

La creazione di un piano editoriale permette di individuare cosa scrivere, che messaggio passare e quale tono questo debba avere, quali obiettivi ricercare, a che pubblico rivolgersi e con che cadenza pubblicare. Anche il calendario editoriale è fondamentale: in esso viene creata una tabella con le date programmate per l’uscita dei contenuti, i titoli, i macro argomenti, le piattaforme, gli URL (post pubblicazione), engage (eventuale) e chi ha prodotto contenuto.

Le aziende sempre di più si comportano come un individuo, e questo perchè oggigiorno “i mercati sono conversazioni”, come afferma la prima tesi del Cluetrain Manifestom e per arrivare alla vendita online si devono seguire 3 fasi:
ASCOLTARE: in Rete ascoltare non vuol dire necessariamente “domandare” ma individuare parole chiave nelle conversazioni attraverso sistemi di crawling sui social.
INTERAGIRE: prendere atto di quello che abbiamo ascoltato e agire di conseguenza partecipando attivamente alle conversazioni.
REAGIRE: adattare il servizio che si offre in base alle relazioni con gli altri.

Si è poi parlato di come viene influenzata oggi l’opinione dei consumatori.
Il passaparola è incontrollabile, ma se pianificato attentamente, tenendo conto di tutte le variabili possibili, diventa letale.
Il Buzz Marketing è la versione scientifica del passaparola e, contrariamente a quanto si pensi, è un’operazione complessa e costosa con dietro un’enorme strategia.
I consigli personali influenzano i due terzi dell’economia. Se vogliamo provare un ristorante nuovo ci affidiamo prima ai consigli che gli utenti di Tripadvisor ci forniscono e in base alle loro opinione prendiamo la decisione.

Lo stesso avviene quando acquistiamo su eBay, Amazon o Booking.com: ci affidiamo ai feedback di persone che non conosciamo; è quello che viene chiamato eWOM.
Della pubblicità, invece, si fida soltanto il 14% dei consumatori.

Arrivati a questo punto del corso, Rudy ha preso in mano il suo telefono e si è fatto un selfie con noi studenti durante la pausa caffè, così ne ha approfittato per specificare la differenza tra Web 2.0 e Web 3.0.
Il Web 2.0 è tutto quell’insieme di tecnologie che permettono l’interazione tra persone: piattaforme wiki, forum, blog, social; ma oggi il web è in contrazione perché il popolo della rete usa sempre più applicazioni che fanno parte di Internet, non del web.
Il Web 3.0 è la convergenza tra tutti i canali comunicativi: ingloba tutti gli altri e si nutre di relazioni.
Rudy Bandiera

Il Marketing è caratterizzato da diversi momenti di interazione:
 First moment of truth descrive il momento in cui si confronta un prodotto con le alternative; avviene nella vita reale, ad esempio al supermercato.

Second moment of truth esprime l’esperienza del prodotto dopo che il consumatore ha provato il prodotto, supportando le iniziali aspettative del First moment of Truth.

Zero moment of truth: è quello che secondo Google è il più importante ed è il momento del processo decisionale che consiste nella ricerca di informazioni in rete prima di ogni altra cosa.
Si tratta di un percorso digitale verso l’acquisto che comporta la scoperta, il bisogno e la consapevolezza nel prendere la giusta decisione sul prodotto.

Due social network come Instagram e Snapchat sono l’esempio di piattaforme che non hanno un modello di business, ma la cui forza sta nel numero di persone che accedono a questi.
Il numero di utenti che si mandano messaggi tramite Snapchat è impressionante, tanto che il nostro amico Mark Zuckerberg, impaurito dalla sua minaccia come sostituto di Whatsapp, ha offerto una cifra di 3 miliardi di dollari per l’acquisizione di questo social.
D’altronde lui è stato il primo a capire che il cazzeggio si può monetizzare.

Annamaria Migliozzi