La sfida della personalizzazione: come conquistare il consumatore

Suona la sveglia la mattina, ti alzi, fai colazione e nel frattempo apri Instagram o TikTok. Il tuo feed ti propone video di cuccioli teneri, un paio di ricette veloci e, tra le sponsorizzate, l’annuncio di quella catena d’abbigliamento da cui hai fatto acquisti di recente.

Una volta finito di prepararti, esci di casa, vai al lavoro o all’università, e mentre sei in viaggio ti ricordi di dover comprare un regalo per il tuo amico o la tua amica che sta per compiere gli anni. Apri Amazon, e, dopo aver completato il tuo acquisto, l’applicazione ti suggerisce qualche altro articolo che potrebbe interessarti in base alle tue preferenze.

Dopo aver pranzato, approfitti del tempo libero per prenotare una serata al cinema con la tua dolce metà. Una volta sul sito inizi a valutare tutti i film proiettati nel periodo, e, una volta deciso quale sia quello più in linea con i gusti di entrambi, valuti l’orario migliore e i posti a sedere più comodi a disposizione. Completata l’operazione, paghi e chiudi la pagina web, con una certa soddisfazione per le scelte compiute.

Sulla strada del ritorno, indossi le cuffiette e apri Spotify per scegliere una playlist da ascoltare durante il tragitto. La piattaforma, prima ancora che tu abbia pensato l’artista o anche solo il genere, te ne consiglia una adatta proprio a te, creata dopo aver analizzato le tue canzoni preferite del momento.

Gli esempi sopra citati sono soltanto alcuni degli innumerevoli casi di personalizzazione dell’offerta in cui ci imbattiamo ogni giorno. Si tratta, infatti, di uno strumento molto diffuso e che ha come scopo l’ampliamento del bacino d’utenza delle aziende, che così facendo hanno la possibilità di rivolgersi a un pubblico più ampio e dalle preferenze molto diverse. Questa tendenza è stata possibile anche grazie all’evoluzione tecnologica degli ultimi decenni, con la quale è stato raggiunto un livello di targetizzazione senza precedenti e che ancora oggi viene raffinato e migliorato.

Quando si parla di personalizzazione, però, è necessario fare una distinzione tra due tipologie: personalizzazione pubblicitaria e personalizzazione del prodotto.

La prima riguarda la sfera dell’advertising e si riferisce alle azioni intraprese dalle aziende per indirizzare determinati annunci verso quei consumatori che, secondo vari indicatori, saranno più inclini a reagire in maniera positiva. Un esempio classico è l’email marketing, in cui a volte viene addirittura spedita una mail ai clienti il giorno del loro compleanno, per avvisarli di uno sconto speciale di cui usufruire quello stesso giorno.

La seconda tipologia, invece, è relativa agli stessi prodotti delle aziende. Un esempio sono i block notes personalizzati con penna venduti da Gift Campaign, un’impresa attiva nella creazione e vendita di regali aziendali e articoli pubblicitari ai quali è possibile applicare un logo o un disegno a scelta. L’esempio permette di comprendere bene la forza della personalizzazione, grazie alla quale è possibile in teoria che ogni oggetto sia diverso dall’altro, soddisfacendo i gusti di tutti gli acquirenti.

Il marketing è ormai diventato uno strumento imprescindibile per qualsiasi organizzazione, ed è proprio la sua indispensabilità a spingere verso la creazione di nuove tecniche commerciali e verso l’affinamento di quelle già esistenti. Il caso della personalizzazione è un ottimo esempio delle seconde, e tale tendenza non accenna a fermarsi. Chissà, magari un giorno avremo tutti un block notes e una penna con la nostra faccia stampata sopra…