“Tutti hanno un sogno nel cassetto. Il difficile è trovare la chiave per aprirlo.”
Così ha esordito Riccardo Manente nel raccontare la sua esperienza imprenditoriale con Praio, brand di moda che ha fatto del Made in Italy il suo valore aggiunto. Riccardo e la sua collaboratrice Martina sono stati ospiti al corso di “Imprenditorialità, Start Up e Sviluppo d’Impresa” tenuto dal Prof. Finotto.
Il fondatore di Praio, senza usare troppi giri di parole, ha raccontato la sua storia dandoci anche degli ottimi consigli su come vivere la passione imprenditoriale, puntando la sua attenzione principalmente su due fattori: la perseveranza e le competenze.
Perseveranza
“Ogni prodotto o servizio ha un mercato, basta trovarlo.”
Questa è la citazione che meglio riassume il concetto di perseveranza che Riccardo ha cercato di trasmetterci. Se si è davvero convinti che la propria idea sia valida e che avrà successo è necessario crederci sempre e non abbattersi mai, neanche nei momenti più difficili. Al giorno d’oggi non esiste più l’imprenditore che fonda un’azienda e si sistema per tutta la vita guadagnando molto e avendo la certezza del suo business in tasca.
Oggigiorno l’incertezza che governa i nostri mercati dovrebbe spingere a farsi guidare dalla passione e non dall’idea di fare soldi. Quella passione che, al di là del conto economico e delle bollette che sono e saranno sempre dei punti fondamentali, dà il coraggio e la forza per trovare sempre delle soluzioni nuove e degli stratagemmi ingegnosi per tenere a galla la propria impresa, voluta e amata come un figlio.
Riccardo insegna, poi, che si dovrebbe cercare di fare tesoro di ogni difficoltà che sorge, cercando di trasformare un problema in un punto di forza. Avere un’impresa oggi è come andare sulle montagne russe: ci sono momenti di salita e momenti di discesa, per questo è necessario lavorare al meglio quando si è all’apice, in modo da avere le risorse per affrontare le flessioni e riuscire, così, a ripartire. Inoltre, è di fondamentale importanza curare la quotidianità e la continuità: solo se si lavora in modo costante per raggiungere un obiettivo di lungo periodo si avrà successo.
Competenze
La parola “competenza” è un termine che popola spesso i discorsi intorno alle risorse umane e al mercato del lavoro. Ma che cos’è di preciso una competenza? Secondo Riccardo le competenze sono delle armi che aiutano a difendersi in un mondo super competitivo e spietato. Queste sono funzionali se inserite all’interno di una forma mentis, che come una tortiera di silicone dà forma all’impasto. La forma mentis, infatti, conferisce la capacità di essere mentalmente flessibili e di capire quale arma usare e quando usarla. A questo punto è impossibile non parlare di università e di come questa abbia un ruolo fondamentale nell’aiutare un individuo ad avere una forma mentis e a dargli tutta una serie di input e spunti che torneranno utili in futuro. Quando si hanno gli strumenti per ragionare, si è liberi di sognare pur restando coi piedi per terra.
In un contesto di business in cui si è sempre sotto l’occhio attento di qualcuno pronto a giudicare e a cogliere ogni segno di debolezza a suo vantaggio, è necessario conoscere le armi giuste per imparare a difendersi. Riccardo ne nomina due essenziali: conoscere le leggi e tutti gli strumenti legali che possono tutelare l’impresa e il brand, a partire dal registrare il nome e depositare un brevetto quando serve; imparare l’inglese per sapersi destreggiare nei mercati internazionali, oggi come non mai la più naturale conseguenza dei prodotti italiani.
Le dritte di Riccardo
La testimonianza di Riccardo ci ha lasciato (oltre ad un simpatico gadget) una grande speranza e una grande consapevolezza: se si è preparati, proattivi e perseveranti ci sono buone possibilità di portare a termine con successo i propri progetti. Il messaggio che Riccardo ha voluto far passare raccontandoci tutte le peripezie che ha dovuto passare con Praio è che un’impresa deve camminare su due gambe: le competenze e la perseveranza guidata dalla passione. È necessario conoscere la propria identità e agire di conseguenza senza avere paura dei competitor e delle grandi aziende. Proprio come la vita, anche quella professionale ha delle fasi, sta a noi individuarle e capire quando è il momento giusto di agire.