All’H-ACK non si vendono pentole (Parte I)

Da Giovanni II all’H-ACK

1483 D.C. Giovanni II di Aviz, Re del Portogallo, diede un brief – un’istruzione chiara e concisa – a tutti quei navigatori e cartografi che si presentavano dinanzi al suo trono con delle proposte e una richiesta di finanziamento: voleva raggiungere le Indie, voleva a tutti i costi sottrarre il predominio degli scambi con l’Oriente alle repubbliche marinare e voleva riuscirvi prima della rivale Spagna.

Quell’anno si incontrò con un giovane esploratore genovese: l’allora trentenne Cristoforo Colombo. Questi gli propose un progetto innovativo e probabilmente disruptive – di disturbo, che mira a sconvolgere delle regole consolidate – per quei tempi: oltrepassare le Azzorre e raggiungere le Indie attraversando l’Oceano Atlantico.
Giovanni II, che incauto non era, chiese consiglio ai suoi esperti, la “junta dos mathematicos”, i quali espressero un parere negativo.

Cosa non piacque del progetto di Colombo? Le fonti non danno una risposta certa: si pensa che le stime del genovese circa la distanza da percorrere non siano state ritenute credibili dagli esperti del Re. Purtroppo non possediamo una testimonianza dettagliata dell’evento altrimenti magari avremmo potuto notare in Colombo una certa approssimazione o una scarsa sicurezza nell’esposizione delle carte (le odierne slide) o al contrario un po’ di arroganza mista a supponenza.

Presentare slide pitch Cristoforo Colombo
Una mappa di Cristoforo Colombo risalente al 1490. Probabilmente dopo il rifiuto di Giovanni II si mise a lavoro per migliorare le sue “slide”

Perché sono tanti gli aspetti da curare quando si presenta un progetto ad un finanziatore. Certo, l’idea conta, ma anche il modo con cui la si espone. Lo sanno bene tutti quei giovani che si rivolgono ai vari business angel, venture capitalist, business incubator e via dicendo per presentare la loro idea di business. E lo sanno anche quei Marketers presenti l’anno scorso ai workshop sul Presentation Design e sul Public Speaking, organizzati all’interno del programma “Marketers Lab“.

Ma purtroppo ci sono ancora persone che non lo sanno, a giudicare da ciò che ho visto all’H-ACK FOOD di giorno 19 Ottobre.

Per chi non lo sapesse un H-ACK è un format di hackathon – ossia un evento in cui degli esperti, solitamente di informatica e di grafica, si riuniscono per sviluppare un progetto in tempi brevi (solitamente 24 ore senza sosta) – promosso da H-FARM, business incubator con sede a Roncade (TV), e dedicato al mondo delle aziende.

Come funziona un H-ACK?

Ci si riunisce la mattina del sabato nella suggestiva “serra” di H-FARM. I rappresentanti di quattro aziende operanti nel settore scelto per l’evento (in questo caso, il food) presentano i loro brief, chiari e concisi come quello di Re Giovanni II.

A quel punto i developer, i designer e i marketer presenti si dividono in team, scelgono uno dei brief e si mettono a lavoro per realizzare un progetto da presentare, davanti a tutti, l’indomani mattina. Successivamente ciascuna azienda sceglie il proprio team vincitore e lo premia, per lo più con i propri prodotti. Le migliori idee verranno poi portate avanti internamente dalle aziende oppure il team verrà inserito nel programma di accelerazione H-CAMP e potrà dar vita ad una start-up finanziata e supervisionata da H-FARM.

H-ACK FOOD
H-ACK FOOD: team al lavoro sul brief “Nescafé”

L’importanza dei pitch

Insomma, non si compete per la sola gloria e l’impegno richiesto è notevole e va dalla generazione dell’idea fino alla presentazione del progetto – che avviene attraverso un pitch della durata massima di tre minuti – perché si può anche dire di aver trovato la via più breve per le Indie ma bisogna che chi ci valuta creda nella bontà di tale idea e nella sua fattibilità.

In quei tre minuti di pitch bisogna riassumere i punti essenziali e distintivi della vostra idea, esponendola con sicurezza, entusiasmo e soprattutto con professionalità: state “vendendo” un progetto, sia esso una campagna di comunicazione o un’idea di business, non state vendendo delle pentole in televisione. Vi state rivolgendo ad una giuria di esperti che vi hanno lanciato una sfida di natura professionale e tale deve essere la vostra proposta.

Nella seconda parte di questo articolo proverò a darvi qualche consiglio su come fare un buon pitch.

Edoardo Vella