Lo scorso 4 Aprile, al Teatro Comunale di Treviso, si è tenuta la cerimonia del Ventennale dell’Università Ca’ Foscari nella sua suggestiva sede sulle rive del Sile.
Oltre ad un copioso numero di studenti, era presente una vasta rappresentanza dei docenti e dei funzionari che del Campus di Treviso hanno fatto la storia.Tutti con massima eleganza, a parte il sottoscritto.
Del resto, più che partecipare, volevo osservare, e un abbigliamento più casual mi ha permesso di restarmene tranquillamente in disparte a prendere appunti.
E’ stata una cerimonia vivace, scandita da numerosi interventi, dagli stili molto diversi gli uni dagli altri. Unico fil rouge: l’Orgoglio degli ottimi risultati ottenuti in questi due decenni, sia dal Campus stesso che dai suoi studenti, la cui percentuale di occupazione nel periodo successivo al diploma di laurea è la più alta dell’ateneo.
L’evento è stato sapientemente orchestrato e presentato dal Rettore dell’Università Ca’ Foscari, Carlo Carraro.
Si è parlato a lungo della storia dell’Università e delle fasi e ragioni che hanno portato alla nascita di questa sua sede distaccata nella Marca Trevigiana.
In particolare, si è spiegato che il corso in Commercio Estero fu mirato ed adeguato al territorio in cui veniva ad inserirsi, poiché si era palesata da tempo la necessità di meglio formare figure imprenditoriali di spicco che avrebbero poi dovuto, nel corso della carriera, proiettarsi in un contesto sempre più globalizzato. Un progetto quindi che molto si differenziava dall’offerta formativa già presente in terra veneziana; un investimento in capitale umano che avrebbe permesso ai nuovi studenti e al territorio stesso di essere sempre più competitivi.
Il secondo a intervenire è stato il Sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, che ha ricordato che il territorio deve essere attrattore di risorse e capacità e perciò capace di formare personalità di spicco, poiché “L’Università è un lievito di futuro”.
Monica Billio, Direttore della Scuola in Economia, Lingue e Imprenditorialità per gli Scambi Internazionali, ha poi parlato con fierezza degli enormi successi ottenuti in questi anni dal Campus, ricordando a tutti gli ospiti che è stata l’ambizione di grandi personalità a far sì che il progetto potesse avere successo. Non dobbiamo mai scordarci di “Puntare sempre in alto; poiché a pensare in grande o in piccolo si fa lo stesso sforzo”.
Leonardo Buzzavo e Virginia Busato hanno entusiasmato la platea con alcuni spunti di Strategia d’impresa nell’evoluzione delle filiere internazionali verso Oriente.
L’Italia è come un gigante addormentato, è il paese della creatività; la sua storia ha l’enorme potere di far riconoscere molto facilmente all’estero il valore dei prodotti italiani di fascia alta, ma benché vi siano moltissime imprese, esse sono raccontate male e faticano ad essere competitive.
In pochi anni è venuto a determinarsi un incredibile gap tecnologico tra i vari paesi e le imprese devono coltivare una vasta moltitudine d’intelligenze (sia economiche sia umanistiche), integrate con estrema rapidità per restare al passo e farsi valere.
“La mente è come un paracadute, funziona quando si apre”, ci hanno ricordato citando Einstein, e in Italia vi sono grandi menti, capaci di coniugare intelligenza e creatività.
Oltre che di “Made in Italy” sarebbe opportuno parlare di “Imagined in Italy”, poiché il valore dell’immaginazione e della creatività spesso non viene sufficientemente apprezzato.
Nel Bel Paese possediamo l’Arte del “saper fare” e la nostra creatività è frutto della storia che abbiamo alle spalle e del profondo legame con questo magico territorio.
Durante la cerimonia, è stata riprodotta la Video Intervista di Fabio Fazio a Renzo Piano, nella quale, il secondo, alla domanda “E’ meglio andare via dall’Italia o restare?” aveva risposto che i giovani devono partire, per curiosità e per scoprire il mondo, ma poi devono tornare nella loro terra natìa, per apprezzarne ancor di più la cultura e la storia.
Presenti anche Dino De Poli, Presidente di Fondazione Cassamarca e Paolo Costa, ex Rettore di Ca’ Foscari e tra i primi promotori della nascita del Campus trevigiano.
Inoltre è stata organizzata una “Tavola rotonda” tra Elisabetta Olivi, Nicola Tognana, Francesco Giacomin, Pierpaolo Baretta, Alberto Baban e Gianluca Bisol: un confronto su vari temi di profondo interesse, moderato dal Rettore Carlo Carraro e da Roberto Bonzio, Alumnus dell’anno 2013.
Infine sono stati consegnati i premi “Alumnus di Marca” e si è parlato della visita al Vinitaly in cui gli studenti di Treviso (nonché una valida rappesentanza di soci del MARKETER’s Club) avrebbero potuto incontrare, pochi giorni dopo, Oscar Farinetti.
E’ stato un piacere, oltre che un onore, poter partecipare a questa festa, poiché l’orgoglio palpabile, che si poteva quasi respirare e toccare in sala per tutta la serata, è un sentimento che condivido con gli ospiti presenti e che ho fatto fatica a celare in queste righe. Sono molti, infatti, i bellissimi ricordi legati alla mia esperienza universitaria trevigiana che custodisco gelosamente nel mio cuore.